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I livelli di lingua: cosa significano le sigle A2, B1, C1 ?

April 25, 2021
 
iCIMS Staff
3 min read

Avete mai cercato di capire il livello di padronanza dell’inglese del Presidente del Consiglio o di qualche celebrità ? In queste occasioni immaginiamo che vi sia capitato di pensare che ‘qualcuno sembrasse proprio bilingue’ o invece ‘quest’altro non ha proprio idea di cosa sia l’inglese!”

Ma applichereste questa tecnica anche per valutare il livello linguistico dei vostri candidati?

Certo, potreste sempre fidarvi di quanto scritto sul loro CV o del punteggio di un classico test, ma rischiereste di ricevere qualche brutta sorpresa. Soprattutto se il vostro candidato è straniero e quindi non utilizza gli stessi vostri parametri di autovalutazione. Proprio per questo motivo l’UE ha creato una griglia di valutazione comune.

Conoscete il significato esatto di ciascuno dei suoi livelli di competenza: A1, A2, B1, B2, C1, C2? Vediamo meglio insieme questo strumento indispensabile nella nostra economia globalizzata.

Cos’è il sistema QCERL di valutazione linguistica?

Frutto di un lungo lavoro di ricerca, voluto dal Consiglio d’Europa per favorire la mobilità e la cooperazione internazionale, il QCERL, ovvero il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, o Common European Framework of Reference (CEFR), costituisce una norma, una base comune in grado di descrivere le competenze linguistiche e, quindi, di mettere a punto programmi comuni di apprendimento e insegnamento delle lingue.

Inoltre l’obiettivo è anche quello di valutare in maniera omogenea il livello di lingua dei singoli individui: una vera e propria sfida in un’Europa che parla ben 24 lingue ufficiali e più di 200 ufficiose!

La creazione di un sistema di valutazione ufficiale e chiaro era stato sollecitato nel 1991, durante una conferenza internazionale in Svizzera, prefissando tre obbiettivi :

  1. Stabilire una scala di livello che descrivesse le competenze in modo chiaro e obiettivo;
  2. Definire un punto di riferimento comune;
  3. Creare un sistema di valutazione che potesse essere utilizzato per tutte le lingue.

Da qui la pubblicazione nel 2001 del volume QCERL «Imparare, insegnare, valutare», che enuncia i principi fondamentali del quadro comune e da consigli pratici per utilizzare la griglia a livello europeo.

Valutare il livello linguistico: una sfida vinta

Una delle sfide più difficili che il Quadro Comune ha dovuto superare è stata proprio la valutazione. In effetti, spesso ogni paese ha il suo sistema e il suo organismo di formazione; inoltre, negli anni ’80, si sono moltiplicati i test di lingua come il TOEIC, il TOEFL o lo IELTS, ma, in assenza di un fondo comune, era molto difficile certificare i livelli da un paese all’altro.

Proprio per questo la valutazione è il campo di maggior interesse della scala di riferimento definita dal QCERL: è indipendente dall’organismo che crea i test di valutazione ed è applicabile a tutte le lingue.

Come fa? Semplice, considera i grandi concetti teorici che sono alla base della complessa operazione di apprendimento di ogni lingua, tra cui le quattro competenze base: ascoltare, leggere, parlare, scrivere.

Valutare queste competenze significa testare la comprensione orale, la comprensione scritta, l’espressione orale e l’espressione scritta.

Un riferimento comune a 6 livelli per valutare il livello linguistico

Il QCERL definisce una scala di valutazione suddivisa in 3 livelli, ripartiti ancora in altri due sotto-livelli :

A titolo informativo, in Italia, lo studio delle lingue nell’insegnamento secondario dovrebbe preparare ad un livello B2 (alla maturità). Tuttavia pochissimi studenti raggiungono davvero questo livello di competenza (ad eccezione dei licei europei).

Il compito della scuola, prima, e dell’università, poi, è quello di portare gli studenti al raggiungimento di questa soglia, affinché sia per loro più semplice trovare lavoro. In effetti, in generale, un’azienda che si interfacci poco a livello internazionale tenderà ad accontentarsi di un B1, ma un’azienda internazionale preferirà che la maggior parte dei suoi collaboratori abbia un livello B2.

Che livello di padronanza della lingua richiedere ai candidati?

Per farvi districare meglio, ecco la descrizione delle competenze da possedere divise per livello (fonte: QCERL) : i ‘saper fare’ (can do’s).

 

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